
Non possiamo dire che la comunicazione video sia una scienza esatta, però mettendo a confronto i settori totalmente empirici e quelli nel pieno rigore scientifico, la comunicazione video si collocherebbe più vicina ai secondi. Partendo anche dal solo fattore statistico è possibile constatare che un video promozionale ben fatto e ben allocato può generare un considerevole aumento di fatturato. L’aumento di fatturato si può avere in termini assoluti o in termini relativi, mi spiego: anche in un momento di crisi economica come questo si possono guadagnare fette di mercato e attutirne gli effetti negativi, se nel 2015 un’azienda fattura sul 10% del mercato, composto per ipotesi da 200 persone (fattura a 20 persone), se invece nel 2016 il mercato si è ristretto per la crisi a 100 persone e l’azienda grazie al video fattura sul 15% del mercato, significa che fatturerà a 15 persone. Quindi in termini assoluti l’azienda fattura a 5 persone in meno rispetto all’anno precedente, ma in termini relativi o percentuali ha fatturato il 5% in più rispetto all’anno precedente, tutto ciò significa che rispetto agli altri competitor ha guadagnato un 5% in più di quella fetta di mercato.
Cos’è un video fatto bene? È difficile da dirsi, ma vi fornirò alcuni spunti di riflessione. Un video pubblicitario perché funzioni non deve dare troppe informazioni, deve girare attorno ad un concetto e non si deve desiderare di dire troppe cose, altrimenti si corre il rischio di non comunicare emotivamente niente, deve lasciare lo spettatore lievemente insoddisfatto, che gli lasci la spinta e la curiosità per fare il passo successivo. Spesso è interessante puntare sulle caratteristiche distintive dell’azienda che non sempre coincidono con i punti di forza. Noi stimoliamo molto il cliente per farlo ragionare sulle caratteristiche della propria azienda, facciamo incontri o interviste telefoniche o questionari.
Una volta individuate le caratteristiche distintive (se ci sono bene, altrimenti cambiamo strategia), possiamo decidere di puntare su quelle. Gli “strati” della comunicazione possono essere molti in un video: il primo strato riguarda l’eterogeneità del messaggio; il secondo strato è la bellezza delle immagini, che fanno “solo” da detonatore, sono un combustibile potentissimo, ma se non ben canalizzato può restare fine a se stesso; il terzo strato sono le scritte in sovraimpressione (poche, chiare, magari lo slogan distintivo…) oppure la voce fuoricampo; altri strati sono la base musicale, il tipo di narrazione del montaggio.
È nel nostro interesse che il video funzioni, perché solo così i nostri clienti e i nostri filmati potranno parlare per noi. Siamo direttamente e proporzionalmente interessati che i video raggiungano gli obiettivi che ci sono stati preposti, infatti solo in tal modo il nostro metodo di lavorare trova un riscontro oggettivo nei dati. Il tuo successo è il nostro vero segreto!